Possiamo
donare due cose
ai nostri figli: radici e ali
(antico detto indiano)
Chi non conosce
il paese d’origine,
non troverà mai il paese che cerca
(proverbio cinese)
La meta
1. Ristabilire il flusso dell’amore
2. Dar onore agli antenati e ringraziarli
di averci dato la vita
3. Cambiare i messaggi di base che ci
limitano, in messaggi che ci aiutano, ci danno
vita
4. Guarire le ferite passate degli
antenati
5. Se questo non va, separarsi
coscientemente da quell’antenato e dal suo
messaggio di base distruttivo. Rendergli il
suo messaggio di base e la responsabilità
della sua vita per non dover vivere
incoscientemente il suo messaggio di base
(possono essere anche malattie e possiamo dire
“Io non la prendo più!”)
L’esperienza di una giornata: provare
l’emozione di riscoprire le proprie autentiche
radici, non mediate dal vissuto odierno, per
vivere senza catene e con nuove ali il proprio
futuro
Potrai, se vorrai, continuare ogni mese
questa esperienza
La famiglia è il
terreno in cui ognuno di noi è radicato
(Bertold Ulsamer)
Un sostegno dalla famiglia d’origine per un
futuro migliore
Ci sono problemi nella nostra vita che non
sono risolvibili guardando solo la nostra
storia personale, il nostro bambino ferito,
perché hanno origine nelle vite dei nostri
antenati. Fanno parte di quella memoria
inconscia contenuta nel nostro Dna, o come
dice la Medicina tradizionale cinese, nel Jing
prenatale.
Il Gioco dei Ruoli ci permette di
attraversare il tempo e sanare le situazioni
ancestrali che ancora ci condizionano e ci
limitano nella vita i tutti i giorni.
Quando i
rapporti familiari vengono esplorati e
compresi,
è possibile staccarsi dalla propria famiglia
e sentirne la forza alle spalle.
Una volta che si è riconosciuto il legame
esistente con la propria famiglia
e se ne sono viste e condivise chiaramente
le proprie responsabilità,
ci si sente alleggeriti e ci si può dedicare
a se stessi,
non più oppressi e prigionieri del passato.
(Bert Hellinger)
In questi incontri esperienziali, vissuti
profondamente sotto la luce del Reiki e della
sua incredibile forza guaritrice, saremo
protagonisti, spettatori o interpreti e
potremo di volta in volta guardare
dall’esterno la rappresentazione del nostro
modo di essere, la nostra famiglia, il nostro
passato, il nostro presente e osservare così
il ruolo che ogni giorno inconsciamente
interpretiamo sul palcoscenico della vita.
Guardando da fuori, prenderemo coscienza di
quelle dinamiche comportamentali nostre e di
chi ci vive accanto che non avevamo percepito
da dentro...
Porteremo alla luce qualcosa di nascosto e
prima sconosciuto che ci condiziona ogni
giorno.
La nuova coscienza di noi ci condurrà a vivere
il presente in modo diverso, più libero e
spontaneo, e ad abbandonare quelle maschere
che prima non sapevamo di indossare.
Ogni giornata verrà attuato un “Gioco”, e avrà
un protagonista che guarderà la
rappresentazione della propria vita, ma anche
gli altri partecipanti, interpretando un
ruolo, o come osservatori, scopriranno cose
impensate di sé.
Il Gioco dei ruoli, nel rappresentare la
famiglia (attuale, d’origine, degli avi…)
agisce attraverso il Reiki, a livello del
mondo interiore, su un piano più profondo
della realtà, sul piano dell’Anima.
Questo non significa che ciò che vediamo
manifestarsi possa darci indicazioni su quale
debba essere il comportamento esteriore da
adottare; osservando da fuori possiamo
modificare l’immagine interiore della nostra
famiglia e la nostra posizione all’interno del
sistema familiare.
I nostri atteggiamenti nei confronti dei
componenti la famiglia possono mutare e spesso
il gioco dei ruoli può essere vissuto come
un’esperienza liberatoria.
Cambia il modo di
guardare le cose e le cose che guardi
cambiano